FAGIOLINO MERAVIGLIA DI VENEZIA

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Prodotti tipici
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Ortofrutta

Fagiolino meraviglia di Venezia - Phaseolus vulgaris – fam. Leguminose

La zona tipica di produzione del fagiolino “Meraviglia di Venezia”, comunemente noto anche come “Marconi Gialli” è quello coincidente con il territorio comunale della nuova municipalità di Cavallino – Treporti, una sottile striscia di terra tra il mare e la laguna nord di Venezia che va dalla foce del fiume Sile fino a Punta Sabbioni comprendendo le isole di Treporti, Lio Piccolo e Le Mesole. Con meno continuità il fagiolino è anche oggetto di coltivazione nelle altre isole di Venezia a vocazione orticola (Sant’Erasmo, Vignole…), nel litorale di Bibione e nelle località lagunari a vocazione orticola di Mira e Campagna Lupia.

Ambito agricolo di primario interesse:
paesaggio degli orti litoranei e marginalmente della monocoltura intensiva in territori
di bonifica

ParticolaritĂ  ambientale
Il litorale del Cavallino, le isole della laguna sono caratterizzate da un clima particolarmente mite. Come in tutta l’area lagunare gli inverni non sono mai eccessivamente gelidi e, tranne in qualche particolare annata, difficilmente le temperature scendono abbondantemente sotto lo zero per più giorni consecutivi, con ciò permettendo alle produzioni protette di fagiolino una particolare precocità di maturazione.
Inoltre, l’estate calda e asciutta non presenta gli eccessi di calura e umidità dell’aria tipici della vicina campagna veneta consentendo quindi una produzione estiva di buona qualità anche per le produzioni tipicamente “primaverili”.
La brezza marina, sempre presente, consentendo inoltre un buono e continuo rimescolamento dell’aria elimina i ristagni di umidità in ogni terreno del luogo con ciò contribuendo al mantenimento di un ottimale livello sanitario delle colture.
Il terreno è di origine sedimentaria dolomitica, prodotto lentamente nei secoli dall’azione dei fiumi Piave e Sile quando ancora scaricavano acque e sedimenti in laguna.
Il particolare miscuglio di terra e acqua provenienti dal mare e dalla montagna dolomitica ha creato nella zona particolarissime composizioni dei terreni agrari che consentono la produzione di ortaggi dalle specifiche caratteristiche organolettiche e gustative di particolare delicatezza.

Profilo merceologico e caratteristiche
al consumo
La coltura del fagiolino è molto diffusa in Italia; le regioni maggiormente interessate sono nell’ordine Campania, Veneto, Lazio, Toscana ed Emilia Romagna. La coltivazione si attua in serra per le produzioni primaverili più precoci con raccolta manuale e commercializzazione esclusivamente come “fresco” e in pieno campo, in coltura estiva e raccolta meccanica, per la trasformazione industriale.
Specificatamente per il fagiolino “mangiatutto” a baccello piatto e giallo “Meraviglia di Venezia” della forma più tradizionale rampicante, oltre alle storiche selezioni standard locali si coltivano nella zona tipica anche varietà di più recente costituzione come “Goldmarie” e, in particolare, “Marengo”.
Per la tipologia a pianta bassa si utilizza prevalentemente la selezione standard “Meraviglia di Venezia nano”, che mediamente produce baccelli più piccoli e meno pregiati commercialmente ma risulta di più semplice ed economica coltivazione.
Nuoce sicuramente a questo prodotto la poca conoscenza della sua specificità da parte dei consumatori che spesso, affidandosi al solo istinto, attribuiscono allo stesso scarso valore organolettico in considerazione delle notevoli dimensioni dei baccelli rispetto alle più comuni varietà di fagiolino. Come noto, infatti, in tutte le altre più comuni tipologie la qualità è sempre inversamente proporzionale alle dimensioni dei baccelli.
Il profilo merceologico e qualitativo è così definibile:
– fagiolini interi, sani e di buona qualità. Presentano la forma, lo sviluppo e la colorazione tipici della varietà;
– di aspetto fresco e turgido, tali da poter essere spezzati facilmente con le mani;
– giovani e teneri, in particolare senza “filo” e con semi poco sviluppati e teneri, tali che premuti si schiaccino senza dividersi;
– presentano una colorazione uniformemente giallo chiaro, brillante;
– praticamente privi di ogni difetto di forma, di lesioni, ammaccature, macchie provocate dal vento e da ogni traccia di attacco parassitario anche pregresso.
Le dimensioni variano in relazione all’epoca di raccolta e al grado di maturazione ma normalmente si possono indicare in 16-18 cm di lunghezza per il rampicante e 10-12 cm per la tipologia nana. La larghezza del baccello in entrambe le cultivar varia sui 1,8-2 cm e lo spessore deve essere quanto più sottile possibile. La lavorazione in imballaggio standard (solitamente 30x40 o 30x50) deve essere omogenea e lo strato superiore deve presentare i baccelli ben allineati.

Storia e tradizione
Il fagiolino Meraviglia di Venezia nel Cavallino e in tutte le zone orticole della laguna ha una storia antica e consolidata al punto da portare “Venezia” nel nome comunemente usato per individuare la varietà.
Per le testimonianze storiche si rimanda agli atti del catasto austriaco del 1826 conservati all’Archivio di Stato di Venezia e relativi alla classificazione dei terreni agricoli nel territorio di Treporti – Cavallino. ”Li prodotti principali del territorio sono le uve, frutti, legumi freschi, […]”.
(L’agricoltura e il territorio di Treporti e Cavallino nel 1826, Edizioni del Vento; C.A. Cucchetti, A. Padovan, S. Seno, La storia documentata del Litorale Nord, Venezia 1976).
Nel manuale Orticoltura Pratica di Antonio Turchi, Edizioni Agricole Bologna (prima edizione settembre 1959) tra le varietà di fagiolino rampicante “mangiatutto” a baccello giallo è riportata la “Meraviglia di Venezia”, così descritta: “Baccello molto largo, schiacciato, di colore giallo chiaro, tenerissimo, senza filo; seme nero”.
Nel Catalogo orticolo delle Edizioni Barzanti di Cesena, 1981, è infine riportata, con foto, la varietà di “Fagiolo Rampicante Meraviglia di Venezia” nelle due tipologie “a seme nero e a seme marrone”.

Tecnica produttiva
Si coltiva anche in pieno campo ma principalmente in serra, dalla primavera all’estate con una coda produttiva a lambire l’inizio dell’inverno. La semina può essere fatta direttamente in pieno campo ma anche in contenitore in vivaio riscaldato per le produzioni più precoci da trapianto. Il ciclo produttivo dura 60-80 giorni in relazione alle condizioni climatiche del momento.
Il sesto di impianto varia a seconda della tipologia: per i rampicanti normalmente si usano distanze di 100 cm tra le file e di cm 10-12 tra le piante; per i “nani” la distanza tra le file scende a 45-50 cm e tra le piante si aggira sui 3-5 cm. Può con successo anche essere usata la tradizionale tecnica delle “postarelle” di 5-7 semi ogni 25-30 cm con la possibilità di un successivo diradamento se le condizioni generali della coltura consigliano una riduzione dell’investimento.
Gli interventi colturali sono generalmente molto limitati e si esauriscono in una corretta ed equilibrata nutrizione minerale solitamente a pronto effetto, nella posa delle reti di sostegno per i rampicanti ed eventualmente nel contenimento degli attacchi da afidi con sostanze di origine naturale come il piretro. Tutto ciò naturalmente in concomitanza al mantenimento della morbidezza del terreno con leggere e frequenti sarchiature anche con funzione di controllo delle erbe infestanti.
La raccolta è esclusivamente manuale e richiede molta attenzione e delicatezza per non danneggiare i teneri baccelli o la pianta; inizia a maggio, è scalare e per le produzioni più tardive, se adeguatamente protette, può protrarsi fino alle prime brinate di novembre.

DisponibilitĂ  e mercato
La produzione veneta di fagiolino in coltura protetta si aggira complessivamente sui 14.000 quintali annui, la gran parte prodotti in provincia di Verona. Per la provincia di Venezia i dati sono discordi e variano da un massimo di 3.000 quintali nel 1997 a un minimo di 800 nel 1999. I dati (Regione Veneto) sono identici relativamente alla superficie coltivata ma divergono completamente in relazione alla produttivitĂ  media (da 400 a 100 quintali/ha!).
Possiamo comunque stimare con discreta approssimazione in circa 8/10 ettari la superficie annua coltivata a fagiolini nella zona Cavallino – Isole; di questi sicuramente 300/400 quintali rientrano nella tipologia Meraviglia di Venezia.
La commercializzazione si effettua da maggio a novembre, con l’esclusione dei periodi più caldi, avviene solitamente attraverso i canali distributivi tradizionali quali i mercati ortofrutticoli all’ingrosso del Nord Est, il dettaglio e la vendita diretta in azienda.
Si tratta quindi di un prodotto ancora presente e visibile ma sempre piĂą di nicchia, poco conosciuto ai consumatori piĂą giovani e oggettivamente poco indicato nella moderna alimentazione poco rispettosa dei tempi della natura e della cucina.

Caratteristiche nutrizionali
Composizione e valori nutritivi in 100 grammi
di prodotto

Acqua%  90,5  Ferro  mg. 0,9
Calorie  Kcal 17  Calcio  mg. 35
Proteine  gr. 2,1  Fosforo  mg. 48
Lipidi  gr. 0,1  Tiamina  mg. 0,07
Glucidi  gr. 5,7  Riboflavina  mg. 0,15
Fibra alimentare  gr. 2,9  Niacina  mg. 0,8
Vitamina A  mg. 41  Vitamina C  mg. 16

I fagiolini sono di facile digestione, diuretici e rinfrescanti. Indicati per anemie, astenie; utili nell’alimentazione del diabetico e dell’iperteso. Mineralizzanti, hanno azione anche tonificante a livello epatico e del pancreas. Contengono un principio attivo (“inosite”) con proprietà cardiotoniche.
Si consumano lessati e conditi a piacere, saltati in padella, in minestre, zuppe, minestrone, in umido con pomodoro, con acciughe, sottolio o sotto aceto, Anche sfornati come gli asparagi di cui ricordano il colore e le dimensioni. La particolare forma schiacciata e la tenerezza omogenea su tutto il baccello rendono il Meraviglia di Venezia particolarmente indicato per la preparazione di piatti raffinati e di ricercata immagine.

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