NOCE DEI GRANDI FIUMI

Noce dei grandi fiumi - Junglans regia L. – fam. Juglandacee

La coltura è diffusa nelle provincie di Venezia nei comuni di Musile di Piave, Noventa di Piave, Eraclea, San Donà di Piave, Ceggia, Cona, con una superficie di 266 ha, mentre nella provincia di Treviso nei comuni di Cessalto e Chiarano con circa 90 ha.

Ambito agricolo di primario interesse:
paesaggio della monocoltura intensiva
in territori di bonifica

ParticolaritĂ  ambientale
La varietà principalmente coltivata si e adattata al clima locale con piovosità media di 800-1.000 mm, temperature medie annuali di 12C°, con una escursione termica media annua di 18-20C°. Le piogge sono prevalenti durante l’autunno e la primavera.

Profilo merceologico e caratteristiche
al consumo
Frutto con caratteristica forma tondeggiante, pezzatura elevata e sapore dolce. Normalmente sul mercato la noce è garantita a un calibro di 32 mm tuttavia la prima scelta parte da un minimo di 34 mm; i calibri definiti in provincia di Venezia possono essere di 34-36, 36-38, 38+ e il prodotto viene confezionato in sacchi da 5 e 10 kg.

Storia e tradizione
In passato la produzione di noci in Italia era sostanzialmente limitata alla regione Campania, nella varietà “Noce di sorrento”. Le difficoltà di meccanizzazione e l’abbattimento di molti alberi, venduti per il legno, ha fatto crollare tale produzione cosicchè l’Italia, un tempo tra le prime produttrici mondiali ed esportatrici di noci, ne è divenuta importatrice per oltre la metà del suo fabbisogno. Il prodotto proviene soprattutto dagli Stati Uniti (nord della California) dove sono state da tempo introdotte nuove varietà da frutto, altamente produttive, e adottati metodi di coltivazione e lavorazione integralmente meccanizzati. La coltura del noce da frutto non ha grandi tradizioni nel Veneto in quanto è sempre stato diffuso il noce da frutto e legno di tipo domestico. Le prime sperimentazioni di impianti specializzati da frutto risalgono alla fine degli anni ottanta nel Polesine.
In provincia di Venezia e Treviso i primi impianti di varietà esclusivamente da frutto sono del 1993 con la varietà “Lara” proveniente dalla Francia centrale, precoce e più produttiva rispetto alle altre varietà nazionali.

Tecnica produttiva
La varietà “Lara” predilige terreni fertili e sciolti, su appezzamenti inerbiti, drenati e livellati, adottando un sesto d’impianto fitto (3,5 m sulla fila e 7 m sull’interfila) con un investimento di circa 408 piante per ettaro.
Il prodotto deriva da varietĂ  a fioritura laterale, con epoche di germogliamento tardive che riescono a evitare attacchi di batteriosi. Sono innestate su portainnesti vigorosi (Juglans Regia) o ibridi interspecifici. Hanno vigore vegetativo medio-basso con piante a portamento semi-eretto, caratterizzate da rapida messa a frutto. Il frutto ha un aspetto globoso, e di fronte si presenta rotondo, a ovoide con base e sommitĂ  arrotondate; di profilo oblungo, molto corto, con base piana leggermente rientrante, punta pistillare poco sviluppata.
L’impianto ha una durata di 25-30 anni e inizia a produrre al 3-4 anno. Necessita di acqua con irrigazione sottochioma e pioggia o a goccia da maggio ad agosto. La concimazione di fondo pre impianto è abbondante mentre la concimazione annuale richiede 150 N, 60 P, e 200 K. Le avversità principali della coltura sono le crittogame (seccume delle foglie e frutti, seccumi e cancri del legno, marciumi basali), le batteriosi (macchie nere e cancri), per le quali si impiegano come lotta composti a base di rame. Sono estremamente dannosi i fitofagi (Carpocapsa, Rodilegno) per i quali vengono utilizzate trappole sessuali, esche proteiche e 1-2 trattamenti con antiparassitari.
La potatura meccanica è di difficile esecuzione e di conseguenza viene spesso attuata quella manuale. La raccolta è meccanica in impianti specializzati.
La resa media/ha per impianti dai 7 ai 25 anni è di 45-50 quintali/ha mentre la resa media degli impianti oggi di 7 anni è di 25 quintali/ha. Il prodotto raccolto viene pulito, gli viene tolto il mallo o smallatura, lavato escludendo in fase di lavaggio l’impiego di qualsiasi additivo chimico (noci naturali), essicato poi a bassa temperatura intorno ai 35-40°C per 36-40 ore per mantenere la sapidità. Viene poi selezionato in funzione del calibro, peso e colore.

DisponibilitĂ  e mercato
Secondo fonti francesi gli Stati Uniti destinano al continente europeo ben il 75% delle loro esportazioni totali di noci in guscio ed il 30% circa delle esportazioni di gheriglio. I paesi europei che assorbono in gran parte queste importazioni sono soprattutto la Germania (circa 17.000 tonnellate), la Spagna (14.000 tonnellate) e l’Italia che ha importato nel 1999 15.880 tonnellate e nel 2000 11.900 tonnellate, soprattutto dalla California. La Francia fornisce circa il 30% dell’intera produzione comunitaria, contro il 15% totalizzato dall’Italia. Le produzioni annue di prodotto secco al 5% di umidità non selezionato, in provincia di Venezia sono state nel 1998 di 112 tonnellate, nel 1999 di 180, nel 2000 di 360 tonnellate. L’attuale produzione è ancora limitata dati i recenti impianti delle colture ed è destinata a crescere nei prossimi anni. Nel futuro potrà essere interessante la commercializzazione del prodotto fresco e di noci piccole sgusciate.

Caratteristiche nutrizionali
Composizione e valori nutritivi in 100 grammi di prodotto
(dati da Coperativa Il Noceto Scarl)

Umidità  %4,86
Proteine  gr.18,63
Lipidi  gr.68,21
Minerali  gr. 2,04
Carboidrati  gr. 6,25
Valore energetico  kcal 713
Valore energetico  kj 2.947

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